Andrea Branzi | Contemporary DNA | @Friedman Benda NYC | MAR 2 - APR 22 2023

Friedman Benda è lieta di presentare Contemporary DNA, la terza mostra personale di Andrea Branzi, designer e architetto italiano di importanza fondamentale per la galleria. Pensatore sociale ed educatore esemplare, Branzi è stato una voce fondamentale nell'architettura e nel design del dopoguerra e contemporaneo, in Italia e all'estero, fin dalla metà degli anni Sessanta. Culmine dei suoi processi intuitivi di trasformazione della ricerca in forma fisica, questa mostra completa e di ampio respiro presenta tre nuovi corpi di lavoro: Radici, Sedute germinali e Edifici. Queste opere, che fanno un bilancio del nostro tempo, sono composte da eccezioni e variazioni nel corso dell'evoluzione artistica di Andrea Branzi.

          Nel corso della sua influente carriera, Branzi ha mantenuto una fascinazione per le interazioni tra uomo e oggetto, esplorandole attraverso interpretazioni radicali e poetiche dello spazio domestico. La comprensione degli oggetti come presenze vive nell'habitat umano ha permesso a Branzi di stabilire con essi complesse relazioni psicologiche, simboliche e poetiche. Egli riteneva che gli oggetti non fossero mai semplici strumenti, ma frammenti di un universo antropologico, "un universo allo stesso tempo materiale e immateriale, funzionale e superfluo, di cui sappiamo ancora molto poco".

          A metà degli anni Ottanta, due decenni dopo aver co-fondato lo studio di architettura e design radicale Archizoom, Branzi si allontanò dall'estetica altamente stilizzata del design postmoderno per abbracciare un movimento che chiamò "neoprimitivismo". Culminata nella serie seminale Animali Domestici (1985-1986), questa esplorazione ha combinato la sensibilità rettilinea e industriale con elementi naturali come tronchi, bastoni e scarti di legno. Un corpus di lavori, dice Branzi, che non è mai stato una corrispondenza razionale, e sempre un'esplorazione primitiva.

          Le tensioni tra mercificato e naturale, gestuale e metodico, artigianale e industriale, paesaggistico e architettonico, sono state esplorate più recentemente in Roots and Germinal Seats. Costituite da bastoni e legni alla deriva, le Radici indicano ciò che è stato abbandonato ed è ora conservato come una reliquia di un tempo lontano. Nobili ricordi che proteggiamo in gabbie; le radici dei nostri valori estetici. Il bambù di Germinal Seats è colorato ma preciso. Ci guida verso un mondo ricco e ordinato, un'architettura infinita che appartiene al pensiero.

          Gli oggetti che interessano a Branzi non sono definiti semplicemente dalle loro funzioni razionali, ma dal modo in cui ricostituiscono lo spazio; uno spazio che è sia fisico che immateriale, presente e mnemonico. Gli armadi della serie Buildings sono contenitori da riempire con oggetti personali della vita quotidiana: piatti, libri, bottiglie, vasi. Con queste opere, Branzi rende evidente che la vera esperienza urbana non è costituita dall'architettura, ma dalla presenza di microambienti nella memoria umana.

          La mostra presenta anche una continuazione delle lampade di carta firmate da Branzi, alcune ora arricchite da foglie di bambù e acero.

          Questa mostra, che celebra il lavoro innovativo, continuamente impegnativo e gioioso di Andrea Branzi, ci ricorda, secondo le parole di Branzi, che la sacralità degli oggetti "è legata alla sacralità dell'uomo: essi continuano a vivere oltre l'ambito e il tempo del loro uso quotidiano. Non hanno conoscenza della notte perché nella notte sopravvivono, immobili, immutabili, vivi anche dopo la propria morte".