13 Aprile 2013 / 11 Maggio 2013
Sculture in ferro, smalto, ottone che rappresentano farfalle, rane, pesci, libellule, zanzare, insetti che popolano i giardini, gli stagni, la campagna: sculture di varie misure sia da esterno che da interno e che diventano, nelle sue mani, anche ornamento di cornici, specchi, lampadari, cancelli, tavolini…
Gianni è un poeta, “un poeta anche molto speciale, è un poeta più speciale dell’ordinario: perché per eredità e vocazione è anche un fabbro: un fabbro coi fiocchi. E’ innamorato del suo mestiere come un fauno del suo zufolo di canne. E non se ne sta contento, questo poeta artigiano, di poetare con le parole e basta. Lui ha le mani che gli prudono per la smania di usarle; e dovunque le mette e qualunque cosa manipoli – ottone, ferro, lamiera, legno argilla…ne fa poesia…una festa di invenzioni, connubi, ibridazioni, metamorfosi…dove un bruco può diventare una rosa o un pellicano, e una giraffa una ninfa, come una mela o una farfalla.”
Fabrizio Dentice (dal catalogo della mostra)