9 Febbraio 2010 / 13 Marzo 2010
A tre anni dall’ultima mostra, “tempo sospeso”, Rosa Martinez-Artero presenta un nuovo lavoro che racconta l’intimità del vivere quotidiano. Dipinti di grande formato che forniscono i dettagli del suo studio, muri ricchi di mappe, carte, fotografie e piccole riproduzioni preziose di opere di altri artisti impressi nella sua memoria, alcuni anche riconoscibili; muri che sostengono immagini che si accumulano e pendono come grappoli.
Scaffali pieni di libri, bottiglie, utensili di laboratorio, strumenti da cui il pittore viene avvolto, protetto; vi sono figure che appaiono nelle sue composizioni come attraverso un velo, tra psicologico e reale, statici, rigidi, accovacciati o in piedi, sempre sospesi in un’aura.
“Rosa ci dice tutto questo ed altro ancora con una pittura che è bella, anzi bellissima, a parte quel che suscita, di per se stessa, come riposo e gioia dell’occhio e dell’intelligenza che gli sta dietro. Quel calmo distendersi del colore, il bel taglio e gli scorci intriganti degli spazi, l’eloquenza e l’accordo dei suoi verdi e marroni, il dialogo di controluce ombre e luci, aperture e strettoie, sono cose che messe insieme appartengono a lei sola e connotano un dipingere che, visto, non si lascia dimenticare”. (Fabrizio Dentice)