5 Marzo 2006 / 1 Aprile 2006
Otto anni dopo la prima mostra torna a Milano Margaret McCann, pittrice americana, ma al contempo – come Mary Cassett e tanti illustri compatrioti – anche molto “europea” per motivazioni culturali e scelte di vita.
Il tempo corre e porta nuove invenzioni e punti di vista; ma non invecchiano il senso e il tema fondamentale del suo dipingere: lo straniamento dell’ Io nei confronti del mondo esterno. Lo stupore, l’eccitazione, il disagio, o per converso l’assuefazione e lo stimolo del corpo e della mente per reazione all’invadenza di volumi, spazi, figure, contesti, sia storici che contemporanei o futuribili nel vissuto quotidiano. Il rapporto sfasato tra la persona e l’ambiente, l’incombere della metropoli e l’insinuarsi degli oggetti, l’alterazione del rapporto del piccolo col grande, il nanismo del soggetto e il gigantismo del restante (o viceversa).
Fabrizio Dentice
Nata a Cleveland nell’Ohio in una famiglia di dieci figli, ha studiato alla Washington Univerity di St. Luis e poi alla New York School of Drawing, Painting and Sculpture. Si è diplomata alla Yale School of Art nel 1985, nello stesso anno vince una borsa di studio e viene in Italia a Roma dove vive per otto anni.
Il contatto con i monumenti e le architetture romane ispirano una serie di opere oggetto di una prima personale in galleria nel 1977 e continuano ad essere presenti nei suoi lavori realizzati sempre con ironica immaginazione.
In mostra 24 opere, oli su tela , che includono sei autoritratti dove l’artista assume le fattezze della Medusa, di Frida Kahlo, del Museo Guggenheim, delle architetture impacchettate di Cristo…tutte da vedere!
Catalogo in galleria con testo di Fabrizio Dentice.