5 Maggio 2010 / 18 Maggio 2010
…”Giuseppe Ragazzini è un viaggiatore immaginario, è il capitano di una nave partita per doppiare Capo Horn navigando su internet, è un cartografo senza mappe, è un conquistador conquistato, è un filosofo da centroarea incapace di restituire le botte ma capace di mandare in analisi uno stopper con un haiku, è un pianista che ha finito le sigarette, un bambino coi vizi di un uomo.Ecco da dove viene quella feroce sensualità, quell’esotismo casalingo, quel rassicurante mistero che c’è nei suoi quadri. Giuseppe vede l’ordine nel caos e il caos nell’ordine. I suoi colori ora stinti come carta da parati di appartamenti sfitti, ora accesi come mattini d’estate ci parlano di tropici fuori porta, appena dietro le nebbie di Milano...”
Filippo Bologna