21 Marzo 2011 / 30 Aprile 2011
Dalla poliedrica creatività di Agostino Arrivabene è nato un nuovo filone legato alla mitologia greca in specie al mito di Proserpina-Persefone e Ade-Plutone tema di questa nuova mostra che si inaugurerà il 21 marzo prossimo.
Arrivabene esplora e racconta il rapimento di Proserpina da parte del dio, del suo riscatto grazie alla intercessione di Zeus e al ritorno sulla terra devastata dalla vendetta di Cerere, madre di Proserpina disperata per il rapimento.
Venticinque opere che ci conducono in un sorprendente mondo poetico che l’artista crea e visita senza altra guida che il suo sogno.
… "Superbo, migliora con gli anni. Conosco Agostino Arrivabene da quando era bambino e già dipingeva come un maestro, ma io non volevo riconoscerlo. Temevo l’inganno. Ed era infatti un inganno. Come i maestri antichi, come il Carpaccio nei suoi teleri, Arrivabene poteva scrivere sui suoi dipinti , non “pinxit” ma “finxit”, intendo con ciò una perfetta duplicazione della realtà. Per Carpaccio, gli elementi illusionistici erano ancora legati a una realtà semplificata, analitica, com’era proprio dell’arte del Quattrocento. Ma Arrivabene agisce in un dopo storia, in un tempo in cui troppo è stato sperimentato. La sua sensibilità è rinascimentale, barocca, decadente, pre-raffaelita. Tutto gli è concesso, e tutto conosce. Il suo spirito è più che barocco, il suo divertimento è non avere limiti, dipingere iperboli. Lo è oggi, lo era anche ai suoi esordi.” Vittorio Sgarbi
Catalogo edito da Allemandi con testi di Flaminio Gualdoni, Alessandro Riva, Edward Lucie-Smith.