20 Gennaio 2015 / 14 Febbraio 2015
Andrea Branzi ritorna presso Galleria Antonia Jannone con un nuovo progetto espositivo: una serie di modelli frutto delle sue più recenti ricerche che indagano la relazione tra metropoli contemporanee e tecnologie primordiali.
Architetto, designer, artista e scrittore, Andrea Branzi da anni è impegnato in uno studio approfondito su quella che è la condizione dell’individuo all’interno della società. Un tema antropologico che nasce dall'ipotesi della reversibilità della legge di Darwin e del ritorno alla condizione "animale" dell‘uomo contemporaneo.
Consapevole che l’evoluzione umana sia in continuo divenire, Branzi compie una ricerca che attraversa un arco di tempo molto ampio, partendo dalla riflessione sulle civiltà megalitiche fino alla componente magica della cultura del progetto. Un punto di vista che interessa in particolar modo gli addetti ai lavori nel campo dell’architettura e del design, affinché si consideri ogni studio lontano dal mito razionalista del progetto definitivo.
“Le eredità del XX secolo, i suoi dogmi e i suoi fondamenti etici sono scaduti e inutilizzabili; il XXI secolo si presenta con caratteristiche del tutto originali e contraddittorie, su cui occorre riflettere in maniera esplorativa, senza cercare di ricostruire una nuova ortodossia, ma piuttosto un sistema pulviscolare di ipotesi ed esperimentii, più vicine a un’epoca come la nostra, sperimentale e anarchica.”
La mostra nel corso del 2015 sarà presentata nelle maggiori università americane: Harvard, Columbia, Berkely, Cornell/Ithaca, CCI (Canada), Princeton, Graham Fond.